LA CASA DI CARTA 4: IL NOSTRO COMMENTO
- Serie tv Squad
- 9 apr 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Esistono solo due tipi di persone al mondo: chi ha visto La Casa di Carta in meno di 48 h e chi mente. Noi ovviamente facciamo parte della prima categoria, io personalmente faccio parte di un’altra macro categoria: quelli che sentono il bisogno impellente di commentare immediatamente.

Affinchè voi non mi odiate così su due piedi, è giusto che io sottolinei che non sono una di quelle brutte persone che spoilera a chi, poverino, è rimasto indietro. Che poi, dico, ma come si fa?

Tornando alla nostra amata banda con la maschera di Dalì, siamo giunti ormai alla quarta parte e posso acclamare ufficialmente e a gran voce (non mi sentite ma giuro che sto urlando), che l’ho ADORATA!

COSA È SUCCESSO?
Il primo episodio inizia esattamente dove abbiamo lasciato la parte 3: Nairobi in fin di vita, Lisbona catturata dalla polizia e la banda che inizia a vacillare sotto il comando di Palermo.

Tokyo prende il comando e riesce a salvare Nairobi, nonostante i tentativi di Alicia Sierra per ostacolare le loro comunicazioni con il chirurgo esterno che li sta aiutando. Nel corso della stagione vediamo il crollo emotivo del Professore, pensando che Lisbona sia morta.
Vediamo una Tokyo meno impulsiva, ma sempre molto cazzuta (passatemi il termine, è l’unico che riesca a definirla bene) che dà una scossa al Professore facendogli sorgere il dubbio che l’esecuzione di Lisbona possa essere una messa in scena e la sua trasformazione in Cristina Yang mentre opera Nairobi.

Intanto Denver affronta Arturito e lo picchia selvaggiamente (su le mani chi ha fatto il tifo in quella scena) e questo porta Stoccolma a distaccarsi da lui e a stabilire un legame con Rio, il quale soffre di disturbo post traumatico.

Palermo dal canto suo, ben diverso da Berlino, reagendo al colpo di stato di Tokyo, aiuta Gandía a liberarsi, mettendo a rischio il piano già vacillante e l’incolumità della squadra. In questo marasma il Professore torna ad essere la mente brillante di sempre e cerca un modo per entrare in contatto con Lisbona, che intanto è messa alle strette da Alicia Sierra, sempre tremendamente BITCH, ma a mio parere fantastica.

Le fa recapitare così un messaggio in cui le viene dato il via per procedere con il piano Parigi. La situazione alla Banca di Spagna diventa pericolosa, con Gandìa che sequestra Tokyo, poi fortunatamente liberata, e giustizia Nairobi, la quale, già provata dal primo sparo, stavolta non sopravvive. Vorrei spendere una parola a riguardo: se ne va via uno dei miei personaggi preferiti, una colonna portante di questa serie, sinonimo di allegria e intraprendenza. Ci mancherai.

La dipartita della loro fedele compagna fa infuriare la banda che si prepara a contrattaccare la Polizia usando Gandìa. Sierra, obbligata ad ammettere pubblicamente le torture contro Rio, decide di portare a fondo con lei anche tutti i suoi collaboratori e i suoi superiori. Dopo tali dichiarazioni, che suscitano l’ira di Tamayo, è costretta a fuggire e si mette alla ricerca del Professore, riuscendo nel suo intento. L’ultima scena vede Lisbona ricongiungersi alla banda e Alicia puntare la pistola al Professore.

CONCLUSIONI
Questa quarta parte è stata, a mio parere, molto più scorrevole della terza e ci ha fatto immedesimare ancora di più nei personaggi dandoci la possibilità di affezionarci anche ai nuovi arrivati (cosa che per me è stata impossibile nella stagione precedente). Immancabili i flashback di Berlino, che vediamo nelle vesti di sposo innamorato, ma anche di colui che spezza il cuore di Palermo, da sempre innamorato di lui.

Abbiamo scoperto il lato umano di Alicia Sierra, di Palermo e il punto debole del Professore, ma anche la grande amicizia e il senso di famiglia che si è creato tra tutti i componenti della banda. Per assistere però alla conclusione del colpo alla Banca di Spagna e al destino del Professore dobbiamo attendere la parte 5, che ahimè, dopo aver visto 8 episodi in due giorni, sembra ancora lontana anni luce.

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